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Shultz, George Pratt.

Uomo politico statunitense. Laureato in Economia industriale, insegnò al Massachusetts Institute of Technology (1946-57) e quindi all'università di Chicago (1957-69). Nel 1955 divenne consigliere del presidente repubblicano D.D. Eisenhower, svolgendo, in seguito, analoghe mansioni per i democratici J.F. Kennedy e L.B. Johnson. Dopo essere stato segretario al Lavoro (1969-70) e segretario al Tesoro (1973-74) con R. Nixon, si ritirò temporaneamente dalla vita politica nel 1974, divenendo vicepresidente e quindi presidente della Brechtel Group Inc., importante società multinazionale di costruzioni. Richiamato nel 1982 dal presidente R. Reagan, assunse la carica di segretario di Stato. Uomo di grande esperienza, S. si dimostrò convinto fautore di una politica di distensione con l'Unione Sovietica e della cooperazione economica con i Paesi arabi moderati. Negoziatore abile e realista, svolse un ruolo di primo piano nel tentativo di comporre la crisi libanese (1982-84) e nel frenare le spinte oltranziste, contrarie al dialogo con l'Unione Sovietica, in seno all'amministrazione Reagan. In conformità a questa impostazione, nel 1985 si incontrò con A.A. Gromiko in preparazione allo storico summit che si tenne nello stesso anno a Ginevra fra Reagan e Gorbaciov. Nel 1986 minacciò le dimissioni per il caso Irangate, denunciando pubblicamente il trasferimento di fondi ai contras antisandinisti. Nel 1987, in seguito ai ripetuti incontri col collega sovietico E.A. Shevardnadze, venne raggiunto l'accordo sullo smantellamento degli euromissili. Nell'agosto 1988 uscì illeso da un attentato in Sudamerica. Con l'elezione di G. Bush, l'incarico di segretario di Stato e di portavoce degli Stati Uniti passò a J. Baker (n. New York 1920).